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Crisi climatica e donne: gli effetti invisibili

“Sono madre di sette figli. […] La nostra casa è crollata a causa delle inondazioni e i nostri raccolti sono stati distrutti. Rischiamo di morire di fame.” Sono queste le parole di Atibzel Abaande, donna e madre di 45 anni che vive in Ghana, riportate da Irene Dankelman, durante la conferenza su Women and Climate Change tenutasi al Parlamento Europeo nel 2011.

Il cambiamento climatico è neutrale?


Secondo il rapporto The Gender Dimension of Climate Change del Parlamento Europeo (2015) uomini e donne subiscono gli effetti della crisi climatica in modo diverso, in particolare, nei Paesi in via di sviluppo e nelle società più povere. Tuttavia, non sono solo le donne le principali vittime di questo fenomeno, ma anche tutte le persone socialmente marginalizzate a causa di determinate caratteristiche quali etnia, status sociale, età, orientamento sessuale, religione etc.


Perché le donne sono più vulnerabili*?


Disuguaglianze di genere e norme sociali sono i fattori che rendono le donne più vulnerabili rispetto agli uomini. Infatti le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini nell’accesso a risorse, educazione, lavoro e beni. Se in alcuni Paesi le donne possono lavorare e studiare come gli uomini, tuttavia, in tutte le società sono in larghissima parte le donne a occuparsi dei lavori di cura (casa, famiglia, bambini e anziani).


Di conseguenza, le donne subiscono di più gli effetti negativi della crisi climatica. I principali problemi a cui vanno incontro sono:


· Acqua: in molti Paesi, le donne sono responsabili dell’approvvigionamento dell’acqua per la famiglia. Una minore disponibilità d’acqua, causata per esempio dalla siccità, comporta un maggior impiego di risorse da parte delle donne, con conseguente riduzione del tempo per altri compiti o lavori e abbandono scolastico da parte delle ragazze per aiutare le proprie madri.

· Agricoltura: nei Paesi in via di sviluppo, molte donne lavorano nell'ambito agricolo o sono responsabili della produzione di cibo per la famiglia. Se il raccolto scarseggia, o diminuisce, a causa di gravi eventi metereologici, saranno le donne a guadagnare di meno e ad avere meno cibo per la famiglia.

· Malattie e salute: aumento delle temperature e inondazioni possono provocare una maggiore diffusione di malattie. Ricoprendo le principali mansioni di cura verso anziani e bambini, le donne hanno una maggiore probabilità di contagio. In aggiunta, cattive condizioni igieniche aumentano i rischi di infezione e la trasmissione di malattie, colpendo in particolare donne incinte e con le mestruazioni.

· Disastri naturali: secondo lo studio The gendered nature of natural disasters, i disastri naturali diminuiscono della metà l'aspettativa di vita delle donne rispetto a quella degli uomini. Ne è un esempio lo tsunami avvenuto a Bandah Aceh, in Indonesia, nel 2004, in cui il 55/70% di vittime era costituito da donne. Questo perché, a causa delle norme vigenti nel Paese, alle donne non veniva insegnato a nuotare.


È importante sottolineare che questi sono soltanto alcuni esempi che dimostrano come per le donne il cambiamento climatico sia più difficile da sopportare, ed è bene ricordare che un’instabilità politica sociale ed economica porta a un aumento delle violenze fisiche e psicologiche nei confronti delle donne.


Purtroppo, ancora oggi gli effetti della crisi climatica sulle donne rimangono pressoché invisibili: se governi e istituzioni non si impegnano nel considerare il genere come una discriminante rispetto alla crisi climatica, il rischio è quello di aumentare ulteriormente le disuguaglianze di genere, con le donne, per l’appunto, tra le principali vittime.



*Vulnerability: the characteristics of a person or group and their situation influencing their capacity to anticipate, cope with, resist and recover from the impact of a natural hazard - The gendered nature of natural disasters (2007)




Fonti

· A.E. Boyer, Dr. Seline S. Meijer, Molly Gilligan, 2020, Advancing gender in the environment: Exploring the triple nexus of gender inequality, state fragility, and climate vulnerability, Washington, DC: IUCN & USAID.

· Anne Bonewit, 2015, The Gender Dimension of Climate Justice, European Parliament.

· Eric Neumayer and Thomas Plümper, 2007, The gendered nature of natural disasters: the impact of catastrophic events on the gender gap in life expectancy, 1981–2002, Department of Geography and Environment, London School of Economics and Political Science (LSE), London.

· Irene Dankelman, 2010, Gender and Climate Change: An introduction, Earthscan, London.

· Linnéa Engström, 2017, Progetto di relazione sulle donne, le pari opportunità e la giustizia climatica.


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