Il WWF da sempre è impegnato nella salvaguardia della biodiversità e delle specie. Nella recente campagna “GenerAzioneMare” pone l’attenzione sull’inquinamento marino, in particolare sul rischio che corrono moltissime specie presenti nel Mar Mediterraneo. Nel manifesto che accompagna la campagna si legge come “il Mediterraneo costituisca meno dell’1% degli oceani nel mondo ma ospita il 10% delle specie marine conosciute”. Questo spiega il motivo per il quale le attività legate a queste acque e alle relative coste sono molto redditizie anche a livello economico. Queste generano infatti, secondo le stime riportate, un valore annuo complessivo di 450 miliardi di dollari.
Ma cosa sta mettendo effettivamente a rischio il Mediterraneo?
PESCA INSOSTENIBILE: Gli stock ittici del Mediterraneo sono in grave crisi. Le popolazioni di pesci sono crollate di oltre un terzo negli ultimi 50 anni, a causa della pesca eccessiva, della pesca illegale e delle catture accidentali.
IMPOVERIMENTO DELLA BIODIVERSITÀ MARINA: il Mar Mediterraneo ospita un’incredibile diversità di fauna marina, con una stima di 17.000 specie di cui il 28% non si trova in nessun’altra parte del Pianeta. Le popolazioni di mammiferi sono diminuite del 41% negli ultimi 50 anni.
LA CORSA ALL’”ORO BLU”: termine usato per riferirsi al turismo, allo sviluppo costiero, al trasporto marittimo, all’acquacoltura, alla produzione di petrolio e gas, all’estrazione mineraria, all’energia eolica offshore, tutte attività destinate ad aumentare notevolmente nel Mar Mediterraneo nei prossimi anni, con evidenti conseguenze dirette sulla qualità e salute delle acque.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: è tra le più grandi minacce a cui stiamo assistendo a livello globale e come specie, nel Mediterraneo le temperature stanno aumentando il 20% più velocemente della media globale.
PLASTICHE E MICROPLASTICHE IN MARE: circa mezzo milione di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nel Mar Mediterraneo ogni anno, dove possono rimanere per decenni o addirittura secoli: si stima che questo tipo di inquinamento sia destinato a crescere, in quanto la produzione di rifiuti di plastica nella regione potrebbe quadruplicare entro il 2050. Si aggiungono poi le meno visibili, ma non meno pericolose, microplastiche. Queste, secondo i dati riportati nel manifesto, raggiungono concentrazioni record nei fondali del Mediterraneo di 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato.
La campagna di comunicazione e sensibilizzazione:
Si tratta di una campagna diretta, che mira ̶ oltre a portare all’attenzione pubblica la delicata situazione ̶ a stabilire dei passi e delle azioni concrete da compiere. Non a caso nel titolo, al centro, si legge la parola “Azione”. Con la campagna “GenerAzioneMare” il WWF vuole far sentire la propria voce e chiedere con forza una svolta in termini di azioni e che gli impegni a tutela dei mari e della biodiversità che li popola, e che questi vengano poi rispettati nel tempo.
Nel manifesto non solo si approfondiscono le cause dei problemi del Mediterraneo, ma anche sfide e obiettivi da raggiungere allo scopo di arrestare questi pericolosi trend che mettono a rischio le nostre acque. Ecco di seguito il riepilogo delle sfide individuate:
SFIDA 1 Pesca sostenibile
SFIDA 2 Consumo sostenibile
SFIDA 3 Protect Wildlife
SFIDA 4 30% del Mediterraneo efficacemente protetto
SFIDA 5 Economia blu sostenibile
SFIDA 6 No Plastic in Nature
Per approfondire nel dettaglio le specifiche sfide e azioni prospettate dal WWF scarica il manifesto completo qui.
Azioni e interventi che richiedono il coinvolgimento di tutti, per questo il WWF invita volontari, ricercatori, pescatori, aree protette, imprese, amministrazioni, a difendere specie e habitat marini. Azioni suggerite come l’ampliamento della superficie marina protetta nel Mediterraneo e la creazione di un’economia blu che sia veramente sostenibile, che coinvolga tutta l'industria ittica in una migliore gestione della pesca. Infine è fondamentale promuovere un consumo più sostenibile e combattere l’inquinamento da plastica.
Riferimenti:
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