top of page
CSRnative

Gestione dei rifiuti: come coinvolgere collaboratori e comunità

Intervista a Fabio Piacentini, Responsabile Commerciale Piantando


Piantando è un’azienda che si dedica a progetti di sostenibilità ambientale e sociale. La sua missione è rendere questi progetti accessibili a tutti, coinvolgendo sia le aziende che i singoli individui. Lavorano su progetti che vanno dalla piantumazione di alberi al recupero di rifiuti fino a progetti legati all’acqua e all’illuminazione sviluppati in Malawi, con l’obiettivo di promuovere un impatto positivo sulla natura e sulla comunità.

Logo Piantando

Iniziamo dalla vostra missione. Chi è Piantando?


Piantando ha visto la luce nel 2019. Siamo una Società Benefit - ci definiamo “born benefit” perché la sostenibilità è nel nostro DNA - con certificazione Bcorp. La nostra missione è quella di rendere i progetti di sostenibilità ambientale e sociale accessibili a tutti garantendo che sia possibile per le persone e le aziende partecipare attivamente a iniziative di sostenibilità. In particolare, offriamo ai nostri utenti la possibilità di unire, ad esempio, l’acquisto di prodotti artigianali e a filiera corta a un’azione concreta come la tutela di un albero, la raccolta di rifiuti o la costruzione di un pozzo in Malawi. Il nostro core business è aiutare le aziende, già attente alla sostenibilità, a definire un obiettivo e poi a realizzare un progetto concreto. Questi ultimi spaziano dalla piantumazione di alberi al recupero di rifiuti, con l’obiettivo di creare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.


Faccio un altro esempio: come Piantando abbiamo scelto di non aderire al mondo dei crediti di carbonio. Non crediamo sia il modo migliore per valutare l’impatto dei nostri progetti sul pianeta perché preferiamo concentrarci su azioni concrete e misurabili, come la piantumazione di alberi, che rappresenta una testimonianza della nostra dedizione al ripristino della natura e al contributo alla biodiversità.


In sintesi, l’obiettivo di Piantando è affrontare le sfide ambientali con azioni concrete e mirate, dimostrando che è possibile apportare un cambiamento positivo, anche se la risoluzione completa del cambiamento climatico rimane un obiettivo monumentale.


Un supporto a 360 gradi! Siete in grado di coprire diversi aspetti, dall’educazione interna alla progettazione e alla comunicazione aziendale.


Sì, è una copertura particolarmente ampia. In Piantando spesso diciamo “non è sufficiente un progetto estremamente concreto, a volte un progetto poco trasparente comunicato in maniera impeccabile risulta migliore di un progetto estremamente concreto e positivo realizzato in maniera perfetta ma comunicato male o senza un focus adeguato sul target” e questo va a far perdere valore sul progetto stesso. È meglio abbinare un aspetto comunicativo ai nostri progetti perché hanno un valore così alto che non comunicarli efficacemente sarebbe un peccato: crediamo che sia essenziale non solo realizzare progetti concreti ma anche comunicarli in modo efficace per massimizzare l’impatto.


Coinvolgete i dipendenti e la comunità locale nella sensibilizzazione alla sostenibilità?


La questione HR è di fondamentale importanza: siamo un’azienda estremamente giovane, formata innanzitutto da persone e poi da professionisti nel loro campo, molto sensibili alle questioni sociali e ambientali. Ai nostri clienti forniamo servizi di formazione (con newsletter e webinar ad hoc) ai fini di rendere i loro dipendenti parte integrante del progetto, coinvolgendoli anche in attività di “clean up” legati a progetti come “Plastic Pull”, in collaborazione con associazioni locali.


Durante l'attività del progetto "Plastic Pull" Credit: Piantando

Quali sono i vostri progetti legati al climate change e alla sostenibilità?


Tutti i nostri progetti sono caratterizzati da un approccio concreto e realizzabile. Oltre a Plastic Pull, progetto tramite il quale recuperiamo rifiuti dall’ambiente su tutta Italia, un altro esempio è “Silva”, con cui miriamo a rivitalizzare questi terreni tramite la piantumazione di alberi. Lavoriamo su terreni di nostra proprietà, precedentemente adibiti a vigneti e agricoltura intensiva, ma successivamente abbandonati. Questi terreni sono stati considerati problematici dal Ministero dell’Ambiente a causa del rischio di erosione, desertificazione e ruscellamento.


Un aspetto distintivo di questo progetto è il nostro impegno a lungo termine. Piantare un albero è solo l’inizio, la manutenzione e la cura sono essenziali per il successo a lungo termine. Ci concentriamo sulla piantumazione di alberi e sul ripristino della biodiversità in terreni problematici in Italia: questo è importante perché, nel primo anno e mezzo, c’è una mortalità del 10% degli alberi che non vengono seguiti e curati.


Quali sfide avete affrontato in progetti come “Silva”?


Una delle sfide principali è stata l’acquisizione dei terreni. La trasformazione di terreni problematici richiede investimenti e risorse considerevoli. Inoltre, molti di questi terreni erano stati utilizzati come discariche abusive, quindi la bonifica è stata un processo complesso. Inoltre, la bonifica richiede non solo la rimozione di alberi morti ma anche di strutture come tralicci, fili di ferro e cemento armato, lasciati nell’area dall’attività agricola precedente.


Avete collaborazioni in progetti come “Silva”?


Quali sono le qualità che cercate in un partner? Sì, collaboriamo con diverse organizzazioni, aziende e associazioni locali. Quando cerchiamo partner, cerchiamo quelli che condividono i nostri valori di sostenibilità e responsabilità. Siamo disposti a investire di più per sostenere piccole realtà e artigiani locali, poiché crediamo che questa sia una parte fondamentale del nostro impegno.


Hai menzionato la valutazione d’impatto. Come misurate l’efficacia dei vostri progetti?


La valutazione dell’impatto è una parte fondamentale del nostro lavoro. Abbiamo sviluppato una piattaforma chiamata “Piantando Scan” per valutare l’impatto dei nostri progetti. Ogni azione concreta, come la raccolta di un chilogrammo di rifiuti grazie al progetto “Plastic Pull”, viene certificata con un codice univoco che documenta quando, dove e con quale associazione è stata effettuata. Questi certificati hanno il valore aggiunto di provenire da una Società Benefit e BCorp, garantendo la loro autenticità e solidità. La nostra piattaforma ne ha generati oltre 120.000, corrispondenti a circa 120 tonnellate di rifiuti raccolti attraverso il progetto “Plastic Pull”, che attrae l’attenzione non solo delle nuove generazioni ma anche delle aziende sensibili alla problematica della plastica monouso e al riciclo. Ricordiamoci che la produzione di plastica attuale è sufficiente per almeno 300 vite future, e questo fatto dovrebbe farci riflettere sull’urgenza di un cambiamento.


Foto del pozzo in funzione grazie al progetto “Il pozzo dei desideri” Credit: Piantando

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?


I nostri obiettivi futuri sono strettamente legati alle necessità che individuiamo in modo specifico. Ad esempio, grazie al progetto “Il pozzo dei desideri” in Malawi, abbiamo rilevato non solo la carenza di approvvigionamento idrico ma anche la mancanza di illuminazione, che ha portato a un aumento di violenza e criminalità.

Poiché portare linee elettriche in queste aree è probabilmente impraticabile, stiamo sviluppando il progetto “LightUp” per realizzare sistemi di illuminazione autonomi, alimentati da pannelli solari e batterie, che si accendono automaticamente al calar del sole. Ciò consentirà alle comunità di questi villaggi di raccogliere acqua anche dopo il tramonto. La nostra direzione futura sarà guidata da queste esigenze reali. La nostra speranza è che in futuro non ci siano più aziende come la nostra, non perché non ci sia più attenzione alla sostenibilità, ma perché questa sia diventata la norma. Vogliamo contribuire a un mondo in cui l’equilibrio tra ambiente, società e comunità sia la regola non l’eccezione.



Intervista tratta dall'eBook "Il Clima cambia: soluzioni innovative per affrontare la crisi climatica", per leggere tutte le altre esperienze raccolte nell'eBook clicca qui.

Comments


bottom of page