Con il termine whistleblowing si definisce la rivelazione spontanea da parte di un individuo (detto “segnalante”, in inglese “whistleblower”) di un illecito o di una irregolarità commessa all’interno di un’organizzazione, del quale lo stesso sia stato testimone. La legislazione in materia di whistleblowing, sia nazionale che comunitaria, ha introdotto per proteggere i segnalanti da ritorsioni, discriminazioni o licenziamenti ingiusti, diversi strumenti. Approfondiamo in questo articolo una peculiarità introdotta dalla delibera n. 311 del 12 luglio 2023[1] dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che ha disposto le linee guida[2] in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni. Fra le novità c’è l’introduzione di misure di sostegno per le persone segnalanti e il coinvolgimento, a questo fine, di Enti del Terzo Settore che hanno competenze adeguate e che prestano la loro attività a titolo gratuito in loro aiuto.
Anac stipula quindi convenzioni con gli Enti del Terzo Settore che vengono inseriti in un apposito elenco pubblicato dall’autorità sul proprio sito e possono a quel punto prestare assistenza e consulenza a titolo gratuito a chi ne fa richiesta. Nell’elenco si trova, ad esempio:
· Libera, la famosa associazione di Don Ciotti che ha fondato Linea Libera[3], un servizio telefonico gratuito e riservato che si rivolge a chi assiste a episodi opachi, condotte corruttive o di stampo mafioso e intenda segnalarli o denunciarli.
· Generazione 231, associazione nata da una collaborazione tra giovani professionisti, in gran parte avvocati, provenienti da tutta Italia che si sono trovati a confrontarsi sulle tematiche connesse alla responsabilità su Linkedin, in particolare riflessioni sull’applicazione del D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231. L’associazione ha realizzato un’informativa per fornire le prime utili informazioni a tutti gli interessati sul tema whistleblowing.
· Amici di Mimmo, associazione nata a Rovereto per supportare persone in condizione di fragilità che attraverso la convenzione con Anac intende promuovere le misure di sostegno alle persone segnalanti gli illeciti con assistenza e consulenze a titolo gratuito sulle modalità di segnalazione e sulla protezione dalle ritorsioni, sui diritti della persona coinvolta, nonché sulle modalità e condizioni di accesso al patrocinio a spese dello Stato.
Nonostante le protezioni legali, fare whistleblowing rimane una decisione difficile, spesso percepita come rischiosa per la carriera o la reputazione personale del segnalante. Per questo motivo è importante creare una rete forte e utilizzare ogni genere di supporto. Negli esempi sopra riportati vengono dati strumenti concreti e gratuiti di aiuto a queste persone. In questo senso gli Enti del Terzo Settore possono davvero dare un contributo concreto e fare la differenza.
Di Luca Goerg
Riferimenti:
[1]https://www.anticorruzione.it/documents/91439/146849359/Delibera+n.+311+del+12+luglio+2023+LLGG+WB+versione+unitaria_.pdf/c87e8c07-86d0-baf9-685d-274e2eb6c93e?t=1690552947182
[2] Le linee guida sono state adottate sulla base del decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 (entrato in vigore il 30 marzo 2023 e le cui disposizioni sono efficaci dal 15 luglio 2023), il quale a sua volta ha attuato la direttiva dell’Unione europea 2019/1937
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