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GOAL 12. CartaCrusca, un modello sostenibile di produzione

Promuovendo l’efficienza delle risorse e la sostenibilità delle infrastrutture, così come l’accesso ai servizi di base, a lavori dignitosi e rispettosi dell’ambiente per tutti, l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 ha come scopo quello di garantire modelli sostenibili di produzione e consumo [1].


In linea con il principio del “fare di più e meglio con meno”, tali modelli sono finalizzati alla riduzione dell’impronta ecologica dei sistemi socio-economici (consumo di risorse naturali rispetto alla capacità di rigenerazione), al contrasto della povertà, al miglioramento degli standard di vita e dello sviluppo economico.

L’economia circolare, prevedendo la chiusura del ciclo di produzione dei beni tramite il riutilizzo e il riciclo, rappresenta un modello attraverso cui le condizioni di sostenibilità di produzione e consumo possono essere raggiunte, assicurando una crescita economica che riduca gli impatti sull’ambiente.

L’obiettivo 12 si articola in otto traguardi che riguardano l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse, la lotta allo spreco alimentare, la gestione eco-compatibile delle sostanze chimiche e dei rifiuti, l’integrazione di informazioni sulla sostenibilità nei resoconti annuali delle imprese, la promozione di pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici e la divulgazione in ogni parte del mondo di uno stile di vita in armonia con la natura. La responsabilità del raggiungimento di questi traguardi è individuata in primo luogo nei Paesi sviluppati, a cui è richiesto un supporto nel potenziamento delle capacità scientifiche e tecnologiche dei Paesi in via di sviluppo, il cui intervento è auspicato.

L’Italia rappresenta, in alcuni casi, un esempio virtuoso per quanto riguarda l’avanzamento del goal 12; per esempio, il nostro Paese ha una percentuale di riciclaggio del 51%, superiore alla media europea, con l’obiettivo fissato per il 2020 raggiunto con due anni di anticipo. [4]

Percentuale di riciclaggio, per paese.

Negli intenti dell’Agenda 2030, la promozione di modelli virtuosi deve realizzarsi attraverso il contributo delle amministrazioni pubbliche, dei cittadini e delle imprese. Questo messaggio è stato ben recepito da Barilla, il cui reparto di ricerca e sviluppo ha collaborato con quello della cartiera Favini per dare vita a CartaCrusca [2].

Si tratta di una carta ecologica prodotta con la frazione di crusca non più utilizzabile per il consumo alimentare, uno scarto di produzione dei mulini Barilla derivante dalla macinazione del grano. In questo modo, è stato possibile sostituire il 20% della cellulosa proveniente da albero con questa materia prima che, unita alla fibra di cellulosa vergine e da riciclo, dà forma ad una carta dal colore naturale e con un impatto ridotto sull’ambiente.

CartaCrusca è un ottimo esempio di economia circolare applicata ad un progetto di simbiosi industriale che ha visto protagoniste due aziende che operano in settori diversi in una collaborazione a favore dell’ambiente.

Questa iniziativa, per Barilla, non rappresenta un episodio isolato, ma una tappa di un percorso intrapreso tempo fa. Barilla, infatti, da più di dieci anni integra il proprio resoconto annuale con un bilancio di sostenibilità [3], e ha coinvolto circa 9.000 aziende in progetti di agricoltura sostenibile. Infine, l’azienda ha stipulato una propria agenda in cui prevede, entro il 2030, di affidarsi al 100% a fornitori di materie prime certificati su uno standard internazionale di sicurezza alimentare riconosciuto da Global Food Safety Initiative (GFSI).

Di Mattia Lacriola Fonti

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