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Il Manifesto di Assisi: mettere al centro l’ambiente per mettere al centro la persona

Lo scorso 3 ottobre ha avuto luogo l’incontro per parlare del Manifesto di Assisi, “un economia a misura d’uomo contro le crisi” organizzato da Fondazione Symbola presso l’Università Luiss.


A intervenire per primi, insieme all’ideatore del Manifesto, nonché fondatore di Symbola Ermete Realacci, Vincenzo Boccia – Presidente Università Luiss Guido Carli e Padre Enzo Fortunato – ideatore del Manifesto. Successivamente sono interventi vari ospiti e altri promotori.


Il focus del Manifesto, come si desume dal suo titolo è incentrato in particolare sulla crisi pandemica e quella ambientale, mettendo in entrambi i casi l’uomo al centro.



Titolo e grafica de "Il Manifesto di Assisi". Fonte: https://www.symbola.net/manifesto/

Il Manifesto nasce per “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”, come si legge in apertura.

Tra i temi più evidenziati all’interno del Manifesto si leggono le comunità e i territori, il valore della green economy, l’importanza di coniugare empatia e tecnologia, la lotta alle diseguaglianze.


Tre i pilatri citati da Ermete Realacci nel suo discorso: coesione sociale, transizione verde e transizione tecnologica, come peraltro ha stabilito il PNRR. “L’Italia è capace di vedere i suoi difetti, ma non li affronta e spesso è incapace di vedere i suoi punti di forza e non li utilizza”. Ma l’Italia può fare molto di più, in tutti e tre questi ambiti. Non è semplice certo, ma per ottenere risultati concreti e soddisfacenti bisogna andare tutti nella stessa direzione.


Ma soprattutto: “la sfida della crisi climatica può essere l’occasione per mettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore (...) noi siamo un paese forte quando puntiamo sulla bellezza e sulla qualità".


Ruolo importante per la redazione del Manifesto ha giocato senz'altro anche l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco che ha ispirato .


Infine conclude con un messaggio chiaro e diretto, non bisogna “lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. Un’Italia che fa l’Italia, a partire dalle nostre tradizioni migliori, è essenziale per questa sfida e può dare un importante contributo per provare a costruire un mondo più sicuro, civile, gentile”.


Il Manifesto di Assisi non vuole essere un messaggio calato dall’alto, ma coinvolgere più persone possibili, condividere una visione comune di futuro. Da qui l’iniziativa che consente a tutti di essere firmatari e di diventare in un certo senso ambasciatore di tutti quei valori.




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