L’economia di prossimità riguarda la messa in circolo di risorse economiche all’interno di un territorio, ma può passare anche attraverso la ridistribuzione di altre risorse, già presenti, a partire dalle quali si genera un valore aggiunto per la comunità, sia a livello sociale, sia ambientale. Siamo andati a Torino per incontrare Luigi Vendola e farci raccontare il Progetto RePOPP.
Ciao Luigi, puoi raccontarmi qualcosa di te e di Eco dalle Città prima di iniziare a parlare del progetto?
Mi chiamo Luigi Vendola, sono un giornalista ambientale e per Eco dalle Città sono redattore e faccio parte del direttivo. Eco dalle Città è un notiziario digitale dedicato all’ambiente urbano. Nato nel febbraio 2002, offre aggiornamenti quotidiani sulla cronaca ambientale nazionale e internazionale e racconta le buone pratiche realizzate nelle città per sviluppare l’ecologia e favorire l’inclusione sociale. Le principali tematiche che caratterizzano Eco dalle Città sono quelle relative all’economia circolare, alla mobilità, allo spreco di cibo, all’inquinamento atmosferico, all’energia e al clima. Nel 2009 nasce l’Associazione Eco dalle Città che affianca il notiziario nella diffusione di iniziative a carattere ambientale all’interno dei centri urbani, attraverso azioni di sensibilizzazione per sostenere stili di vita, di produzione e di consumo ecologicamente e socialmente sostenibili.
Il Progetto RePOPP : quali sono gli attori coinvolti, com’è nata l’idea e quando?
Partirei dal presupposto che, come giornale, ad un certo punto ci siamo detti: “Ma perché invece di limitarci a raccontare di azioni di riduzione dei rifiuti urbani non iniziamo a farle anche noi con la nostra associazione?” Abbiamo così cominciato a fare dei piccoli progetti focalizzati sulla riduzione dei rifiuti. Ad un certo punto, nel 2016, siamo stati contattati da Novamont e dal Comune di Torino, che stavano ragionando su come migliorare la raccolta differenziata al mercato di Porta Palazzo, uno dei mercati all'aperto più grandi d'Europa per quanto riguarda l'ortofrutta. È quindi partito il progetto RePOPP. Gli altri attori del progetto sono Amiat (gruppo Iren) e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenza. All'inizio, l'idea era solo quella di migliorare la raccolta differenziata del mercato di Porta Palazzo poiché se ne faceva pochissima, separando solo le cose più facili da raccogliere, come i bancali o le cassette in plastica. Il primo grande passo è stato però ragionare sul “rifiuto” maggiore, ovvero l’organico.
Come?
La soluzione pensata è stata recuperare la materia organica ancora buona e, a fine mercato, distribuirla in maniera gratuita, attraverso dei banchetti.
All’inizio se ne occupavano tre persone, ma non era abbastanza vista la mole di lavoro. Il passo successivo è stato chiamare delle persone che potessero contribuire a livello di volontariato, ma poiché volevamo creare qualcosa con maggiore valore aggiunto si è deciso di chiedere se tra i richiedenti asilo ci fossero persone interessate a un un'azione del genere, non solo come volontari ma provando a retribuirli, attivando dei tirocini.
Per la realizzazione, quindi, vengono coinvolti ragazze/i (migranti, richiedenti asilo e disoccupati) esclusi dal mondo del lavoro e da altre forme di reddito. Attualmente nei sei mercati attivi vengono impegnate 15 persone retribuite tramite tirocini e 2 persone sono state assunte a tempo indeterminato.
Dal 2016, il progetto si è ampliato e l’obiettivo è cercare di continuare e crescere, arrivando a coinvolgere altri sei mercati della città. Alle attività di recupero e ridistribuzione nei mercati si aggiungono le attività svolte al Mercato Centrale, che permettono non solo di prolungare la distribuzione del cibo recuperato al mercato di Porta Palazzo, ma di sperimentare la trasformazione di questo cibo. Una trasformazione che ha il duplice scopo di realizzare pasti per chi si trova in difficoltà e sensibilizzare sul tema dello spreco gli avventori del Mercato Centrale.
L’attività si svolge nell’arco di tre ore a cavallo dell’orario di cessata vendita degli ambulanti nei mercati. Dalle 12 alle 14 le “Sentinelle Salvacibo” girano tra i banchi del mercato in cerca di alimenti ancora edibili evitando che gli ambulanti le conferiscano come rifiuto e, contestualmente, informano e sensibilizzano gli ambulanti al corretto conferimento dei rifiuti, aiutandoli talvolta anche nella separazione.
Hai qualche dato riguardo i traguardi raggiunti?
Solo nel Mercato di Porta Palazzo, siamo partiti nel novembre 2016, da un dato del 38% di raccolta differenziata arrivando a raggiungere oggi, luglio 2021, l’89%.
Per quanto riguarda il recupero delle eccedenze alimentari, da quando abbiamo cominciato sono 436 le tonnellate di cibo “salvate” in tutti i mercati di Torino in cui siamo attivi.
Solo a Porta Palazzo abbiamo una media di persone che vengono “assistite” che si aggira mensilmente attorno a 1000 beneficiari.
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