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GOAL 3: Prevenire è meglio che curare

“Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età” è il titolo dell’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 che racchiude in sè due principi fondamentali.

Il primo è che la salute e il benessere sono un diritto universale che va promosso e tutelato in ogni parte del mondo e a qualsiasi età. Il secondo è che la salute e il benessere sono due facce della stessa medaglia imprescindibili tra di loro: non c’è salute senza benessere e non c’è benessere senza salute.

La sfida più difficile posta dall’Agenda 2030 è data dalla sua visione integrata, necessaria per poter raggiungere gli Obiettivi posti: infatti, la pianificazione per lo sviluppo sostenibile richiede un approccio sistemico che analizzi come le varie parti del sistema interagiscono l’una con l’altra.

In quest’ottica, anche l’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 è strettamente connesso agli altri Obiettivi e questi ultimi sono a loro volta dipendenti dal primo [1].

A ricordarci di vivere in un sistema interconnesso, in cui la sfera sociale, ambientale, economica ed istituzionale sono anelli di una stessa catena, è stato un piccolo virus che -a partire dai primi mesi del 2020- ha stravolto radicalmente le nostre vite e ha messo in luce la vulnerabilità dei nostri modelli, creando le condizioni per una “tempesta perfetta”.

La crisi generata dal Covid-19 ci ha infatti drammaticamente ricordato l’importanza della salute e del benessere degli esseri umani, richiamandoci a un ripensamento profondo del nostro Sistema Sanitario Nazionale, partendo da azioni e politiche intersettoriali che considerino tutti i “determinanti della salute” [1].

A maggio 2020, ASviS ha evidenziato gli impatti del Covid-19 sui singoli “Goals” dell’Agenda 2030, formulando le strategie di intervento possibili per il loro raggiungimento. [2]

In merito all’Obiettivo 3, ASviS ha sottolineato tre aspetti che confermano la necessità di una radicale revisione del SSN italiano:

  1. le modalità con cui si affrontano le sfide pandemiche;

  2. la centralità della prevenzione in tutte le politiche;

  3. le strategie di sviluppo ed attuazione dei piani nazionali di prevenzione in relazione ai rischi globali.


Se la prevenzione è un tema centrale, già a partire dal 2017 la Fondazione ANIA (Associazione Nazionale Fra Le Imprese Assicuratrici) ha dato vita allo “Street Health Tour”, un’iniziativa itinerante volta a “Diffondere la cultura della prevenzione e dei corretti stili di vita” [3]. Il progetto promosso dal settore assicurativo è riuscito, in soli due anni, a offrire 17.500 visite mediche gratuite nelle piazze delle principali città italiane, allestendo postazioni con personale medico qualificato e avvalendosi del supporto di importanti strumenti innovativi.

Tra i check up gratuiti maggiormente effettuati spiccano quelli alla vista, all’udito, al cuore, alla tiroide, alla concentrazione di monossido di carbonio nei polmoni, alle valutazioni preventive per malattie neurocognitive come l’Alzheimer. Non solo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna del 2019, Fondazione ANIA ha posto al centro del suo tour la salute della donna, offrendo visite ginecologiche, senologiche, di osteoporosi e cardiologiche.

Un progetto completamente in sintonia con l’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 che riconosce Salute e Benessere quali diritti universali e contribuisce a ridurre la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso prevenzione, cura e promozione della salute mentale e del benessere (target 3.4).


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