Teresa Agovino, 30 anni, non ha scelto un nickname per il suo profilo instagram, ma ha deciso di metterci la faccia e il suo nome per raccontare i suoi viaggi nei posti più remoti del pianeta e per far scoprire ai suoi follower che viaggiare responsabilmente è possibile e si deve iniziare a farlo.
La sua storia personale, che l’ha portata a diventare una “green influencer” da quasi 10 mila followers e spettabile consulente per il turismo sostenibile, non è certo comune. Laureata in ingegneria ambientale all’università di Salerno, Teresa ha da subito le idee chiare: sa che la vita in azienda non fa per lei e decide di collaborare con una ONG per un progetto di potabilizzazione con tecnologie a basso impatto ambientale (solare e fitodepurazione), in un villaggio remoto della Tanzania, dove vive per 3 mesi. Successivamente, lascia l’Africa per la Thailandia dove vive per altri 3 mesi e dove riesce a trasformare un circo adibito allo sfruttamento degli animali per l’intrattenimento dei turisti in un santuario per il loro reinserimento. Riparte quindi alla volta del Perù per occuparsi di un programma per la gestione dei rifiuti e la potabilizzazione dell’acqua, qui inizia ad interessarsi agli itinerari del turismo sostenibile nel paese.
Viaggiando per questi territori, Teresa diventa consapevole che l’impatto del turismo nei paesi in via di sviluppo può avere conseguenze importanti sulla vita dell’ecosistema locale. Capisce subito che questa diventerà la sua strada: trasformare il turismo così come lo conosciamo, in qualcosa di sostenibile, “un turismo in punta di piedi” come le piace definirlo. Diventa quindi consulente per il turismo sostenibile, cooperando con varie ONG e svolgendo attività di auditing in alberghi per rilasciare certificazioni alle strutture che raggiungono alti livelli di sostenibilità nei loro processi. Lo scopo è far comprendere a chi viaggia che un luogo che per loro rappresenta solo una vacanza e una tregua dalla propria routine, rappresenta invece la casa di qualcun altro. Rispettare la cultura, il territorio, i cibi e l’ambiente che visitiamo è essenziale per rendere il nostro viaggio un’esperienza a basso impatto per la società che ci ospita; scegliere alberghi e tour operator che diano lavoro a persone del luogo e raccontino la storia e le tradizioni dei popoli ospitanti, permette di supportare le economie locali e apprezzare ancora di più il valore di del viaggio.
Ma quanto è diffuso il turismo sostenibile nel mondo? Secondo Teresa, i viaggiatori negli ultimi anni hanno posto sempre più attenzione verso questo tema, anche se non sempre sanno come metterlo in pratica e come identificare l’alternativa che risulta davvero a più basso impatto nei confronti del territorio visitato. Inoltre, anche a causa dell'attuale pandemia, si sta tenendo maggiormente in considerazione il tema del del cambiamento climatico e un cambio di paradigma per un futuro più sostenibile si fa sempre più strada . D’altra parte invece, gli operatori del settore del turismo cercano molte volte di usare questa pratica come leva per attrarre clienti e aumentare le prenotazioni. Il greenwashing è sempre dietro l’angolo e Teresa lo sa bene; per questo si impegna a consigliare quelle strutture e tour operator che si dedicano realmente a tutelare l’ambiente e le comunità.
L’ altro viaggio intrapreso da Teresa è quello sui social network iniziato per caso 3 anni fa, durante un'esperienza nel sud-est asiatico per un programma di educazione di responsabilità ambientale. Durante i 3 mesi trascorsi in Asia, inizia a utilizzare il telefono per far conoscere ai followers di Instagram i dettagli delle sue esperienze. Racconta storie sui luoghi visitati, sulle diverse culture con cui si confronta e sulle esperienze che ha la fortuna di vivere grazie al suo lavoro, evidenziando sempre tematiche sociali e ambientali. La voce si diffonde e l e persone iniziano subito a interessarsi ai suoi racconti, che condivide storie, informazioni e consigli che pian piano vengono considerati come linee guida per una vita più sostenibile e più avventurosa. Da qualche decina di followers Teresa in poco tempo costruisce una vera community con cui interagisce quotidianamente: organizza quiz per misurare la loro conoscenza sui temi di sostenibilità, sondaggi e dirette in cui dialoga con loro e dispensa consigli e suggerimenti per organizzare viaggi a basso impatto. Tramite un costante rapporto con i suoi followers, Teresa è convinta che modificare il comportamento e le abitudini delle persone è possibile. Innescare un cambiamento positivo e far capire che le azioni di tutti contano davvero: questo è l'obiettivo che vuole raggiungere comunicando sul suo profilo. Infatti, descrive la sua giovane community come un gruppo di persone curiose, volenterose e che si lasciano guidare e tiene molto a mantenere un contatto diretto con loro; sa infatti che un dialogo costruttivo con le persone contribuisce a sollecitare il loro interesse verso i temi che tratta. La sua community si compone prevalentemente da Millennials e Gen Z e ciò rispecchia l’interesse di queste fasce d’età ad essere in prima linea per guidare il cambiamento verso un futuro più rispettoso di ciò che ci circonda.
Il mercato del turismo sostenibile è sicuramente in forte ascesa e Teresa lo sa bene. Per questo motivo, ha deciso di dar vita a una start-up che si pone l’obiettivo di creare valore condiviso per tre categorie di stakeholders: le aziende, le popolazioni del territorio e il viaggiatore. Da questo intento nascerà a breve Faroo, con la quale Teresa spera di avvicinare ancora più persone ai viaggi consapevoli. Una cosa è certa: vedere questa giovane donna così dedita a migliorare il mondo in cui viviamo e il forte ascendente positivo che ha sulle giovani generazioni ci porta a pensare che Teresa sia solo all’inizio del suo viaggio e noi non vediamo l’ora di vedere quanta strada ancora avrà da fare.
Teresa Agovino sarà la protagonista della prima diretta Instagram del ciclo "La sostenibilità sui social: è diretta!" il 10 marzo alle ore 18.30. Seguiteci sul nostro canale IG!
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