Intervista a Elena Alberti
Raramente una tesi diventa qualcosa di concreto e realizzabile, ma, quando succede, i risultati sono eccellenti!
Oggi vi raccontiamo la storia di Elena Alberti: 25 anni, padovana e neolaureata in Strategic Communication alla IULM di Milano con una tesi magistrale dal titolo “Unlocking sustainable business decisions through communication” che, in meno di un anno, si è trasformata in un workshop per aziende. Il progetto nasce per indagare se e quale comunicazione aumenti la volontà dei manager di prendere decisioni sostenibili. L’innovativo metodo di ricerca usato l’ha resa uno strumento efficace per far vivere la sostenibilità in modo tangibile agli stakeholder.
Elena, come mai hai scelto di indagare questo aspetto?
Ho notato un vero e proprio gap tra la percezione “green” che si ha delle aziende e la realtà. Esistono, infatti, due macro-approcci imprenditoriali: il Best OF the world, di chi sfrutta la sostenibilità per fini utilitaristici, e il Best FOR the world, proprio di aziende che mirano a risolvere i problemi sociali, raggiungendo contemporaneamente gli obiettivi di business. Il paradosso è che quest’ultimo sarebbe più vantaggioso, se tutti lo adottassero.
A questo punto mi sono chiesta: come possiamo trasformare le aziende Best OF the world in Best FOR the world? Da qui, l’intuizione di usare la gamification: partendo dal famoso Dilemma del Prigioniero, ho creato un’esperienza realistica che dimostrasse i vantaggi del business sostenibile e della comunicazione interna e con i competitor. Ho, quindi, proposto un business game a 62 studenti: calati nelle vesti di manager d’azienda, dovevano gestire un’unica risorsa naturale condivisa per ottenere il massimo profitto. Le strategie delle squadre erano segrete, tranne in un’occasione, in cui avevano la possibilità di comunicare tra loro e ricevere messaggi di due diversi tipi: persuasivi o informativi. La ricerca ha mostrato una maggiore efficacia del messaggio persuasivo, in grado di rendere sostenibili il 50% delle scelte delle aziende!
Non vogliamo svelare troppo dell’esperimento, per non “rovinare” le prossime partite. Raccontaci: cosa è successo dopo?
Qualcosa di inaspettato! Ho partecipato al Salone della CSR di Treviso (2020): un bacino di opportunità per giovani e aziende. Lì ho avuto l’opportunità di presentare il mio progetto, e Alberto Chiappinotto, Manager della Sostenibilità di Electrolux Italia, mi ha chiesto la disponibilità a trasformarlo in un workshop per aziende. Non mi aspettavo questa proposta proprio da un’azienda che stimo moltissimo per la sua sostenibilità, ed ero preoccupata perché il gioco non era mai stato usato al di fuori dell’università, sarebbe stata la prima volta. In aggiunta mi ero rapportata con semplici studenti: coinvolgere dei manager era un’altra storia! Nonostante tutto, ho creduto in questa idea e ho accettato la sfida. Entrambi abbiamo colto un’opportunità!
Una ragazza intraprendente e coraggiosa, complimenti! Come avete concretizzato poi il workshop?
Dopo il Salone abbiamo lavorato per sei mesi, anche grazie a esperti quali la consulente Romina Noris, Stefano Parisotto e tutto lo staff di UNIS&F LAB. Alberto, però, è stato il punto di riferimento principale, un autentico mentore personale e professionale, ed Electrolux Italia è diventato lo sponsor ufficiale.
Il Covid ci ha imposto di organizzare l’evento da remoto, ma senza alterarne i risultati.
Il 19 novembre 2020 nove aziende venete, nonché 28 multi-stakeholder, si sono calati in una realtà virtuale interattiva, digitale e divertente per competere intorno a un’unica risorsa naturale. La tesi era diventata concreta e al servizio delle aziende con l’intento, stavolta, di ispirare al cambiamento con una formazione in grado di avere una ricaduta pratica nella loro quotidianità. È stato davvero fantastico! Alberto invece riassume così la vicenda "sono stati 6 mesi di lavoro molto intensi per Elena, che attingendo appieno al suo talento e con determinazione ha sviluppato questo workshop dinamico e innovativo, tutto questo rispettando le tempistiche prefissate”.
Questo forse è il messaggio più importante: la trasversalità della sostenibilità. Non soltanto è cruciale integrarla ai vertici delle imprese, ma soprattutto nel quotidiano e in chi deve gestire risorse preziose e comuni in prima persona.
Esatto, è un’esperienza che dovrebbero provare tutti gli stakeholder, anche perché il workshop è personalizzabile!
Lo rifarete?
Ci stiamo lavorando: ha avuto successo, come dimostra lo star rating dei feedback, arrivato fino a 4.5, e per questo si sono aperte molte porte per me, tra cui altri workshop! Valutiamo tutte le proposte!
Grazie per avermi dato l’opportunità di raccontare questa esperienza, grazie ad Alberto, a Romina, Stefano e a Rossella Sobrero! E, non ultimo, grazie ai ragazzi di CSRnatives che mi hanno da poco accolto nella rete!
Un benvenuto col botto! Grazie a te, Elena!
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